lunedì 20 giugno 2011

Il pellegrinaggio interiore.........

Penetriamo in noi stessi, nel più intimo di noi stessi, per scoprire cos'è che arde, cos'è che ci riempie di gioia indescrivibile e ci allarga il cuore giovanile con ansie e ideali. In questa penetrazione noi incontriamo un primo strato, che è il mondo della nostra immaginazione, già più profondo del mondo delle sensazioni dei nostri sensi, ma tuttavia ancora volubile e superficiale. Se continuiamo la nostra penetrazione, toccheremo il mondo affettivo, più esuberante, più intimo, ma pure esso mutevole e che non esaurisce la realtà del nostro essere: sono miei affetti, ma non sono io stesso. Penetrando ancora di più, raggiungeremo il mondo delle idee, mondo intellettuale, profondo, personale e più stabile; ma anche qui non sono io, ma le mie idee. Ma se lo attraversiamo e ci approfondiamo ancora di più, ci incontreremo con qualcosa di fermo e stabile, che rimane con noi tutta la vita: l'Io personale, il supporto di tutto il resto, dove io mi incontro e io riconosco me stesso e dove mi sento responsabile di tutte le mie azioni passate.
È questa la grande scoperta. Quello che mi è più intimo di quanto non sia io a me stesso (intimior intimo meo), è l'Amore personificato infinito, di infinita energia, che ci dà vita e impulso.

Pedro Arrupe SJ, Il pellegrinaggio interiore, Discorso ai giovani, Roma 11 dicembre 1980

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