domenica 28 agosto 2011

Che cercate ?

"Ma verso dove ti incammini nel corso della tua vita? Ogni giorno, ogni ora tu fai, pensi, dici sempre qualcosa. A quale scopo? La verità è che tu aspiri a qualche cosa, più vicina o più lontana; e tu tendi lì, perché speri che questa cosa ti porti un briciolo di felicità. Questa aspirazione alla felicità è tanto naturale che non esiste uomo al mondo che non desideri la felicità; per questo soltanto gli uomini ammassano denaro, cercano gloria e piaceri: per trovare la felicità.
Non è forse vero che in qualsiasi luogo e in qualsiasi cosa, su questa terra, finora hai cercato la felicità?
Però tutto questo non è stato in grado di rasserenare completamente il tuo cuore; tu ti sei reso conto che, allorché ti sei scelto come scopo la felicità terrena, ti sei imbattuto sempre nella delusione, hai trovato dei limiti, avresti voluto qualcosa di più e di più duraturo. Non ti sei forse accorto che ogni mezzo destinato ad uno scopo è limitato e che il suo limite è appunto la subordinazione ad uno scopo? [...] Anche i beni, non sono uno scopo, ma un mezzo e tu puoi e devi utilizzarli solo come tali. Se te li proporrai come uno scopo, allora non ti basteranno più.
Mettiti calmo e rifletti: quando, in definitiva, potrai essere pienamente felice? Lascia che la tua fantasia costruisca liberamente per te l'edificio della felicità che hai sognato: cerca di immaginarti tutto ciò che hai desiderato e chiediti: "e se ce ne fosse ancora di più? E se durasse più a lungo?" Se la tua anima non è ancora appagata, non hai raggiunto la tua felicità, il tuo scopo. E qualsiasi limite ti rimanga ancora da superare, sarà sempre un impedimento verso la perfezione della tua felicità. Ciò significa che tu desideri la felicità, ma una felicità senza limitazioni: infinita, eterna. Anche questo desiderio di felicità ha il proprio appagamento, vale a dire Dio infinito ed eterno.
(dagli scritti di Massimiliano Kolbe)

mercoledì 24 agosto 2011

La Bibbia nascosta

Un giovane muratore lavorava alla demolizione di una casa che doveva essere ristrutturata. Ad un tratto, staccando un pezzo d'intonaco, vide che un mattone era stato sostituito da un libro. Un grosso volume che era stato murato. Incuriosito, lo tolse. Era una Bibbia. Chissà come era finita là.
Il giovane muratore non aveva mai avuto molto interesse per questioni religiose, ma durante la pausa del pranzo cominciò a leggere quel libro.
Continuò alla sera, a casa, e per tante altre sere.
A poco a poco scoprì le parole che Dio indirizzava proprio a lui. E la sua vita cambiò.
Due anni dopo, l'impresa del muratore si trasferì per lavoro in Arabia.
Laggiù, gli operai condividevano piccole camerette.
Una sera, il compagno di stanza del muratore lo osservò mentre cominciava tranquillamente a leggere la sua Bibbia.
«Che cosa leggi?», gli chiese.
«La Bibbia».
«Uff! La Bibbia! Tutte balle!
Pensa che io, una volta, ne ho murata una nella parete di una casa vicino a Milano. Sarei curioso di sapere se il diavolo è riuscito. a farla uscire di là!».
Il giovane muratore, sorpreso, guardò il suo compagno.
«E se io ti facessi vedere proprio quella Bibbia?».
«La riconoscerei, perché l'avevo segnata».
Il giovane muratore porse al compagno la sua Bibbia. «Riconosci il tuo segno?».
L'altro prese in mano il volume e rimase turbato.
Era proprio la Bibbia che aveva murato, dicendo ai compagni di lavoro. « Voglio proprio vedere se uscirà di qui sotto!».
Il muratore sorrise. «Come vedi, è tornata da te».

Bruno Ferrero, Quaranta Storie nel Deserto

giovedì 18 agosto 2011

A nascondino


Il nipote di Rabbi Baruch, Jehiel, giocava un giorno a nascondino con
un altro ragazzo. Egli si nascose ben bene e attese che il compagno lo cercasse. Dopo aver atteso a lungo uscì dal nascondiglio, ma l’altro non si
vedeva.
Jehiel si accorse allora che quello non lo aveva mai cercato. Questo lo
fece piangere; piangendo corse nella stanza del nonno e si lamentò del
cattivo compagno di gioco. Gli occhi di Rabbi Baruch si riempirono
allora di lacrime e disse: «Così dice anche Dio: Io mi nascondo, ma nessuno mi vuol cercare».

Martin Buber, da "I racconti dei Chassidim"

mercoledì 17 agosto 2011

DANZANDO IN COPPIA

Nei momenti in cui il regno dell’umano mi
sembra condannato alla pesantezza, penso
che dovrei volare come Perseo in un altro
spazio.

Non sto parlando di fughe nel sogno o
nell’irrazionale.

Voglio dire che deve cambiare il mio
approccio, devo guardare il mondo con
un’altra ottica, un’altra logica, altri metodi di
conoscenza e di verifica.

Le immagini di leggerezza che io cerco non
devono lasciarsi dissolvere come sogni della
realtà del presente e del futuro...

Italo Calvino, da "Lezioni americane"

mercoledì 10 agosto 2011

Spot Ass. giacomogiacomo

...sarà trasmesso dal 21 al 28 Agosto in 13 grandi stazioni questo spot dell'Ass. GiacomoGiacomo che in collaborazione con CVX ITALIA e LMS opera in Kenya con progetti socio-educativi.